La Nostra Storia
L’Associazione
Attivisti per i Diritti Animali Pomezia nasce dal desiderio di un
gruppo di volontari di prendersi carico delle problematiche vissute
dagli animali nel territorio, spesso prive della giusta considerazione
da parte delle amministrazioni susseguitesi nel corso degli anni.
Con questo proposito, dal 2012, l’associazione si è occupata di
arginare i fenomeni del randagismo e dell’abbandono, sempre più
dilaganti nel territorio di Pomezia; recuperare e riabilitare gli
animali usati per la sperimentazione chimico-farmaceutica al fine di
offrirgli una nuova possibilità di vita. Parallelamente, essendo nata
anche con l’intento di infondere una maggiore coscienza e conoscenza
dei diritti spettanti ad ogni forma di vita, si è occupata di campagne
di informazione e prevenzione, di presidi di protesta contro forme di
sfruttamento e maltrattamento e alla diffusione di uno stile di vita
rispettoso verso l’ambiente e gli animali.
Nel 2012, anno di fondazione, l’associazione ha iniziato ad operare con
una vasta campagna di informazione e raccolta firme per chiedere la
chiusura dell’allevamento Green Hill; ha partecipato, inoltre, alle
manifestazioni e preso parte alle denunce presentate alla procura
contro il suddetto, fino al sequestro della struttura e alla
liberazione degli animali.
Successivamente, sempre nell’ambito della lotta alla sperimentazione
animale, ci siamo concentrati sulle Industrie farmaceutiche presenti a
Pomezia: con una serie di interviste video, divulgate sul web, abbiamo
documentato, attraverso le testimonianze di alcuni dipendenti di RTC e
Menarini, le irregolarità e i maltrattamenti compiuti sugli animali
all’interno dei laboratori di sperimentazione; con un presidio davanti
ai cancelli di queste aziende, cui hanno partecipato associazioni e
attivisti provenienti da tutta Italia, abbiamo contestato non solo le
atrocità emerse, ma lo stesso principio ascientifico e inumano della
sperimentazione animale.
Ritenendo, poi, fondamentale l’informazione, abbiamo organizzato una
serie di banchetti divulgativi su vivisezione, cultura vegan,
sterilizzazione e prevenzione all’abbandono e al randagismo.
Nello stesso anno, grazie anche alla collaborazione con le Istituzioni,
sono state portate avanti una serie di denunce ed operati dei sequestri
per maltrattamento di animali d’affezione, per macellazione clandestina
e allevamento illegale di animali da pelliccia. Per contro, ci siamo
anche scontrati con l’indifferenza delle stesse istituzioni, arrivando
a contestare alla Asl RMH e alla Polizia Municipale di Pomezia, mancato
intervento, scarsa conoscenza del Regolamento tutela animali e falsa
dichiarazione dei fatti, come nel gravissimo caso di un cane catturato
a Pomezia ma dichiarato accalappiato nel Comune di Lariano e giudicato
nel verbale –cane mordace- ma poi rivelatosi docile e remissivo; o
ancora il rifiuto della Polizia Municipale ad intervenire alle
segnalazioni dei cittadini e alle sollecitazioni dell’associazione per
la reclusione abusiva di un cane protrattasi per giorni, senza cibo né
acqua. Il cane è stato messo in salvo dai nostri volontari senza
l’intervento di nessuno, tutt’oggi, purtroppo malato di tumore, viene
accudito in una pensione privata, pagata con enormi sacrifici
dall’associazione.
L’associazione, purtroppo, ha spesso denunciato episodi di tale non
curanza e superficialità sulle sorti degli animali, tramite
segnalazioni scritte e protocollate dal Comune.
Nel novembre 2012, ci è stata accolta la richiesta di ricevere in
donazione gli ultimi diciotto Beagles usati per la sperimentazione
dall’Industria farmaceutica Sigma Tau, per la chiusura dei laboratori.
Con immensa gioia ci siamo occupati del loro recupero psicologico e
fisico e del mantenimento fino alla loro nuova vita presso famiglie
amorevoli.
L’anno 2013 è iniziato all’insegna di una nuova protesta davanti al
Campus Farmaceutico Menarini- RTC, seguita da una settimana di presidio
permanente che ha ottenuto un’ampia risonanza mediatica, per la notizia
dell’arrivo di otto Beagles di pochi mesi provenienti dal Belgio e
destinati a sperimentazioni di tossicità chimica in quei laboratori.
Ciò che veniva contestato erano le autorizzazioni in deroga per quegli
esperimenti e, per la prima volta, un’azienda ha ceduto alle pressioni
dei manifestanti e dato i cani in affido all’associazione.Durante
quest’anno, aderendo all’iniziativa popolare europea “Stop
Vivisection”, abbiamo organizzato una serie di banchetti di
sensibilizzazione e raccolta firme presso il C.C. Sedici Pini,
iniziativa che permette di richiedere con forza all’Unione Europea un
percorso scientificamente avanzato, a tutela degli esseri umani e dei
diritti degli animali.
Dopo aver fatto denuncia della drammatica situazione di randagismo e
maltrattamento di animali, di macellazione clandestina, bracconaggio e
degrado ambientale nel campo nomadi di Castel Romano, abbiamo ricevuto
dal Comune di Roma l’autorizzazione all’accesso e la cattura
degli animali all’interno dell’area: una sessantina di cani, tra
cuccioli e adulti, sono stati salvati in tale contesto, tenuti in
ricovero e riabilitati fino all’adozione; abbiamo richiesto
l’intervento delle guardie zoofile della Lac che hanno salvato dei
cuccioli di cinghiale destinati alla macellazione domestica. Purtroppo
la situazione non è stata ancora arginata.
Ancora una volta, l’estate per noi ha significato quotidiani recuperi
trarandagi e animali abbandonati, ricoverati in strutture a pagamento e
totalmente a carico dell’Associazione, causa la mancanza di un adeguato
rifugio comunale.
Il lavoro del volontario non finisce mai, poiché ogni storia se la si
porta dentro fino alla sera, prima di riposare. L’amore e la dedizione
non sempre bastano a lenire la loro e la nostra sofferenza, se mancano
i mezzi necessari. Qualcosa deve cambiare! Anzitutto deve cambiare
l’approccio delle persone nei confronti degli animali e dei loro
diritti e in questo anche le amministrazioni locali possono fare tanto,
sia promuovendo una cultura di rispetto interspecie che favorendo la
conoscenza di una legislazione spesso poco nota persino agli organi che
dovrebbero applicarla; in secondo luogo, una maggiore collaborazione
delle Istituzioni che, più che demandare costantemente alle piccole
associazioni, dovrebbero essere la struttura portante di ogni loro
operato.
Ci auguriamo che questo rinnovamento possa avvenire con Voi e, in
proposito, vorremmo avanzare alcune proposte e progettiin cui
collaborare:
L'enorme problema dei volontari che operano sul territorio in funzione
del randagismo, e degli stessi cittadini che segnalano la presenza di
animali vaganti, è la mancanza di una struttura pubblica per
l'accoglienza degli animali, se non fosse per l'unica struttura
convenzionata che perde la capacità ricettiva ogni qual volta vengono a
mancare i fondi comunali. La soluzione ottimale sarebbe quella di avere
un'ulteriore struttura, in questo caso totalmente pubblica, a cui le
associazioni possano far riferimento per il ricovero e l'assistenza dei
randagi recuperati e in cui poterli seguire e monitorarne le adozioni.
In alternativa e, ci auguriamo, in maniera provvisoria, urge rimettere
la struttura convenzionata nella condizione di far fronte a tutte le
richieste. La nostra associazione è disposta alla collaborazione in
questo senso poichè diversamente, avendo molti debiti e difficoltà
economiche, non è più in grado di gestire i recuperi.
Rendendoci conto che il mancato intervento della Polizia
Municipale e dell'Autorità Sanitaria, protrattosi per molto tempo, sia
legato all'assenza di questo presupposto, ci auguriamo che una volta
rispristinate le condizioni necessarie questo non avvenga più. Esiste
un Regolamento che distribuisce obblighi e competenze, e come tale va
rispettato.
Essendo la sterilizzazione la più efficace forma di prevenzione del
randagismo, praticata in ogni caso di recupero a spese
dell'associazione, necessitiamo di un numero di prestazioni veterinarie
convenzionate, previste per legge a favore delle organizzazioni di
volontariato.
Un'altra esigenza, sicuramente secondaria ma non meno importante, è la
presenza di un Ufficio ASL/Anagrafe Canina sul nostro territorio che
permetterebbe di accelerare numerose procedure e smaltire il lavoro
degli uffici cui attualmente si fa riferimento (Es. A.C. di Ariccia).
Al fine di prevenire molti abbandoni, riteniamo fondamentale
l'incremento dei controlli, ai proprietari di animali d'affezione,
dell'obbligo di iscizione all'anagrafe canina. A tale scopo si potrebbe
disporre la Polizia locale di dispositivi per lettura microchip durante
i normali controlli urbani.
Tali controlli dovrebbero estendersi anche alle attività commerciali
cui è vietata la vendita di animali non identificati e registrati
(Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali,
Ordinanza 6 Agosto 2008, Art. 2)
Per avere una maggiore vigilanza sul territorio e cura delle
problematiche legate agli animali e all'ambiente, sarebbe efficace
l'introduzione di un Corpo di guardie eco-zoofile, la cui formazione,
se promossa dal Comune, potrebbe interessare gli stessi volontari delle
associazioni.
Per ultimo, ci piacerebbe curare un progetto di informazione ed
educazione presso le scuole primarie e secondarie locali che, se
favorito dal Comune, potrebbe avere una maggiore impronta e ricevere
accoglienza da parte di famiglie ed insegnanti.
|
|